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  • Immagine del redattoreLuca e Marta

2° Settimana di Quaresima

«Alzatevi e non temete». Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.

Matteo 17,1 - 9


1 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2 E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3 Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4 Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». 5 Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». 6 All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7 Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete». 8 Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo. 9 E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».


SIMBOLO: la cenere

la cenere è quel qualcosa che ci ricorda di guardare lontano, e quando ci sembra di star guardando lontano, guardare ancora più lontano.

La cenere è il simbolo della Quaresima: con la cerimonia dell’imposizione si apre questo periodo di quaranta giorni che ci conduce alla Pasqua.

Ma perché proprio la cenere? Che significato racchiude?

Nella cultura e nella tradizione popolare la cenere è sempre stata utilizzata per gli scopi più disparati. Nonostante a prima vista sembri una cosa sporca, uno scarto del caminetto, fin dall’antichità la cenere veniva usata per lavare e sbiancare i panni sporchi e ridar loro brillantezza.

Basta mettere il vestito in ammollo in acqua calda, aggiungere un po' di cenere, riprenderlo dopo una mezzoretta e lavarlo bene con il sapone: come per magia quel capo tornerà puro e brillante come quando era nuovo! E questo è proprio uno dei primi significati della cenere: ci ricorda che la Quaresima è il tempo per ripulirci, per identificare tutte le macchie che durante la vita di tutti i giorni ci restano attaccate addosso e lavarle via. Quelle macchie di peccato, dubbio, tristezza che ci attanagliano l’animo e che solo riconoscendo possiamo eliminare per trasfigurarci di luce come Gesù in cima al monte.

Nei villaggi degli indios, inoltre, come nelle campagne dell’Europa, la cenere veniva usata anche per allontanare le lumache. Utilizzando la stessa lisciva preparata per il bucato, forse anche le nostre nonne, riuscivano a tenere lontani gli animali che avrebbero vanificato il lavoro nei campi o anche semplicemente nell’orto di casa, assicurandosi un raccolto florido e consistente che garantiva un pasto più salubre, il guadagno di un bel gruzzoletto al mercato dove si vendevano le verdure e la tranquillità di non doversi svegliare la mattina temendo che lumache o limacce avessero divorato l’intero raccolto! Basta un pizzico di cenere per ricordarci di tenere lontano tutto ciò che imputridisce la nostra anima, e quale miglior tempo di quello quaresimale per praticare un po' di astinenza da quelle abitudini che forse troppo salutari non sono?!


Infine, un ulteriore impiego della cenere rimasta nel camino a fine giornata, è quello di fertilizzante. Aggiungendo un po' di cenere alla terra, infatti, si garantisce un apporto di sostanze nutritive che permettono alle piante di crescere più rigogliose e con meno fatica.

E quindi eccoci qui, in questo tempo di preparazione alla Pasqua, a passare le nostre giornate con un po' di cenere in testa. Quella cenere che così sporca ci ricorda di fare un esame di coscienza, di riconoscere i nostri errori e i nostri limiti, di recuperare ai nostri sbagli, di avere un occhio critico nei confronti di noi stessi, di ciò che ci circonda e delle piccole tentazioni quotidiane e di essere terreno fertile per la parola di Dio, per arrivare a festeggiare la Pasqua in forza e salute, sia nel fisico che nell’anima, e per ricordarci di puntare sempre più in alto.

Per usare le parole di B.P., la cenere è quindi quel qualcosa che ci ricorda di guardare lontano, e quando ci sembra di star guardando lontano, guardare ancora più lontano.

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